Elettrosmog: Rischi per la Salute e Evidenze Scientifiche

Elettrosmog:Rischi per la Salute e Evidenze Scientifiche

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Nel contesto attuale, i campi elettromagnetici artificiali, comunemente noti come elettrosmog, sono diventati parte integrante della nostra vita quotidiana. Viviamo costantemente in un “brodo elettromagnetico” che ci circonda 24 ore su 24. 

Ma è davvero sicuro per la nostra salute? Evidenze scientifiche dimostrano che l’elettrosmog non è così innocuo come si tende a credere. Inoltre, un altro aspetto cruciale è l’impatto delle geopatie, disturbi della salute causati dall’interazione con radiazioni naturali provenienti dalla terra. La sommatoria di tali perturbazioni naturali e artificiali potrebbe aggravare la nostra salute.

In questo articolo, esamineremo i rischi per la salute associati all’esposizione ai campi elettromagnetici, che se sommati alle geopatie, possono aumentare rischi potenziali di malattie degenerative come il cancro

Scoprirete anche le pubblicazioni scientifiche che supportano queste preoccupazioni, per comprendere meglio il pericolo nascosto dietro questi fenomeni.

Il Collegamento tra Elettrosmog e Salute

Non essendo un medico, mi avvalgo di pubblicazioni scientifiche, ricerche e studi condotti da ricercatori, medici e istituzioni per sostenere quanto i campi elettromagnetici artificiali e le radiazioni ionizzanti provenienti dal sottosuolo possano influire negativamente sulla salute.

Questi fenomeni, spesso sottovalutati, sono stati studiati approfonditamente e i risultati mostrano che non sono così innocui come si tende a pensare.

In particolare, le radiazioni geopatiche, come quelle individuate dal Dr. Ernst Hartmann, sono associate a problemi di salute cronici, inclusi malattie degenerative come il cancro, quando una persona vi è esposta costantemente, ad esempio dormendoci sopra. 

Questo evidenzia l’importanza di proteggere i propri spazi vitali e di adottare soluzioni efficaci contro l’elettrosmog e le geopatie provenienti dal sottosuolo.

Elettrosmog e geopatie evidenze scientifiche non confutate

Pubblicazioni Scientifiche: Evidenze sui Rischi causati da Elettrosmog

Di seguito, ho raccolto alcune delle pubblicazioni più significative sull’elettrosmog e le geopatie, ordinate cronologicamente dalla più recente alla più datata. Per ogni studio, troverete un riassunto, il link alla pubblicazione e un link per scaricare il PDF della ricerca completa, tradotto in italiano.

Questo approccio mira a preservare l’accesso a tali documenti nel caso in cui fossero rimossi dal sito ufficiale in futuro. 

Area riservata studi elettrosmog

Siti dedicati alla pubblicazione indipendente di studi scientifici

Il sito BioInitiative mette in luce le preoccupazioni associate all’esposizione ai campi elettromagnetici (EMF), che provengono da fonti comuni come linee elettriche e telefoni cellulari.

Un gruppo di scienziati e professionisti della salute ha esaminato numerosi studi scientifici indipendenti che indicano come anche livelli molto bassi di esposizione a questi campi possano causare effetti biologici.

Gli studi mostrano che l’esposizione a EMF può interferire con i processi biologici fondamentali del corpo umano, come quelli che regolano il cuore e il cervello.

In particolare, le ricerche hanno documentato effetti biologici come danni genetici e neurologici, e danni da radicali liberi, anche a livelli di esposizione molto inferiori a quelli attualmente consentiti.

La maggioranza degli studi indipendenti ha rilevato effetti biologici, suggerendo la necessità di standard di sicurezza più protettivi basati su criteri biologici rilevati dagli studi.

In sintesi, il sito sottolinea l’urgenza di rivedere gli standard di esposizione per proteggere meglio la salute pubblica, basandosi su evidenze crescenti che collegano l’esposizione a EMF a una serie di effetti negativi sulla salute.

Lo scienziato Henry Lai ha fatto diverse ricerche in merito al danno delle radiazioni a microonde di basso livello che potete trovare cliccando qui.

Radiazioni elettromagnetiche e infertilità

2018 - Autori dell'articolo: Dr.ssa Sebastiana Pappalardo

Le radiazioni elettromagnetiche e l'infertilità

La Dr.ssa Sebastiana Pappalardo ha studiato come le radiazioni elettromagnetiche, emesse da dispositivi comuni come telefoni cellulari, microonde, laptop e Wi-Fi, possano influire negativamente sulla infertilità maschile.

Queste radiazioni possono danneggiare i testicoli, portando a una riduzione del numero di spermatozoi, alla loro capacità di movimento e alla forma, oltre a causare danni al DNA.

Questi effetti sono legati all’aumento di sostanze chiamate ROS (specie reattive dell’ossigeno), che possono danneggiare le cellule.

L’inquinamento da elettrosmog è in crescita, e con esso l’aumento di problemi di salute, inclusa l’infertilità maschile.

Le radiazioni RF-EMF (Radio Frequency-Electromagnetic Fields) dipendono da fattori come la durata e l’intensità dell’esposizione, e possono portare a danni genetici e problemi di fertilità.

È importante notare che anche se le radiazioni non sono abbastanza forti da danneggiare direttamente il DNA, possono causare stress ossidativo, che a sua volta può danneggiare le cellule.

Per approfondire l’argomento e scoprire ulteriori dettagli, è consigliabile visitare il sito web del Centro Riproduzione e Fertilità all’indirizzo https://www.riproduzionefertilita.it/.

Campi elettromagnetici possono inibire la produzione della calcineurina

Settembre 2017 - Autori: P R Doyon, O Johansson

campi elettromagnetici (EMF) possono influenzare la produzione e l’attività della calcineurina, un enzima chiave nel sistema immunitario. La calcineurina è una fosfatasi proteica cruciale per l’attivazione delle Linfociti T

Gli studi suggeriscono che i campi elettromagnetici (EMF) possono influenzare la produzione e l’attività della calcineurina, un enzima chiave nel sistema immunitario. La calcineurina è una fosfatasi proteica cruciale per l’attivazione delle Linfociti T, che sono essenziali per la risposta immunitaria adattativa.

Essa agisce rimuovendo gruppi fosfato da specifiche proteine, un passo fondamentale per l’attivazione dei geni che mediano la risposta immunitaria.

Se i campi elettromagnetici inibiscono la calcineurina, come ipotizzato, l’attivazione delle cellule T viene compromessa.

Questo può portare a una ridotta capacità del sistema immunitario di rispondere a infezioni e altre minacce, aumentando il rischio di infezioni opportunistiche.

Queste infezioni includono quelle causate da funghi, virus, batteri atipici e parassiti, che solitamente non colpiscono persone con un sistema immunitario sano.

In sostanza, l’inibizione della calcineurina riduce la capacità del sistema immunitario di funzionare efficacemente, lasciando l’organismo più vulnerabile alle infezioni.

Link alla pubblicazione: Visualizza qui.

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L'ipersensibilità ai campi elettromagnetici artificiali (EHS) e la sua connessione con lo stress ossidativo

Agosto 2024 - Autori: Il Thoradit di Thawatchai, Marta Chabi, Bianca Aguida, Soria Baouz, Verene Stierle, Marootpong Pooam, Stephane Tousaints, Casimiro D'Akpovi, Margherita Ahmad

ipersensibilità ai campi elettromagnetici artificiali (EHS) e la sua connessione con lo stress ossidativo

Lo studio condotto da un team di esperti rileva nuove prospettive sulla controversa condizione nota come ipersensibilità ai campi elettromagnetici (EHS). La ricerca studia i potenziali effetti biologici avversi derivanti dall’esposizione a campi elettromagnetici di bassa intensità, comunemente emessi da dispositivi di telecomunicazione e apparecchi elettronici di uso quotidiano.

Il caso clinico presentato rivela come un paziente autodiagnosticato con EHS sperimenti sintomi debilitanti quali forti mal di testa, affaticamento estremo, aritmie cardiache, e deterioramento cognitivo subito dopo l’esposizione a fonti elettromagnetiche come Wi-Fi e telefoni cellulari.

Nonostante i test clinici tradizionali abbiano escluso anomalie cerebrali, cardiovascolari e altre condizioni fisiologiche comuni, è stato identificato uno stato di stress ossidativo sistemico, caratterizzato da una carenza di antiossidanti cellulari e un aumento di enzimi che eliminano i radicali liberi.

Un aspetto particolarmente significativo emerso dallo studio è l’aumento degli anticorpi contro le lipoproteine a bassa densità ossidate (LDLox), un segno di stress ossidativo che potrebbe scatenare una reazione autoimmune esacerbata, spiegando i sintomi osservati nell’EHS.

Questa ricerca apre la strada a nuove interpretazioni meccanicistiche della patologia, suggerendo che uno dei principali effetti biologici avversi dell’esposizione ai campi elettromagnetici sia l’aumento della sintesi di LDLox.

Link alla pubblicazione: Visualizza qui.

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Problemi medici cronici da campi elettromagnetici ambientali

1996 - Autori dello studio: E Omura, M Losco, AK Omura, S Yamamoto, H Ishikawa, C. Takeshige, E Shimotsuura,T Muteki

Lo studio analizza l’impatto dell’esposizione prolungata a campi elettromagnetici (EMF) nell’ambiente domestico o lavorativo, evidenziando diverse problematiche mediche.

Ecco una sintesi chiara delle problematiche individuate:

Esposizione Prolungata: L’esposizione continua a campi elettromagnetici ad altissima frequenza, elettrici a 60 Hz o 16 kHz, può causare problemi medici cronici.

I sintomi si manifestano dopo mesi o anni, variando da dolori intrattabili a gravi malattie come tumori.

Sintomi Associati: I problemi riscontrati includono dolori cronici, disturbi microcircolatori associati a Trombossano B2, infezioni batteriche o virali, e una diminuzione di acetilcolina.

Inoltre, sono stati osservati depositi di metalli pesanti come piombo, mercurio e alluminio.

Lo studio, pubblicato nel 1996, sottolinea l’importanza di considerare l’esposizione ambientale ai campi elettromagnetici come potenziale fattore di rischio per la salute, specialmente in presenza di metalli pesanti nel corpo.

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Storia delle micro onde

1978 - Autori dello studio: Abraham M. Lilienfeld insieme a J. Tonascia, S. Tonascia, C.A. Libauer e G.M. Cauthen.

Il documento analizza l’episodio storico in cui l’URSS irradiò di microonde l’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca tra il 1953 e il 1979. Questo evento, significativo durante la Guerra Fredda, ha sollevato preoccupazioni sui potenziali effetti nocivi delle radiazioni non ionizzanti sulla salute.

Nel 2011, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come possibilmente cancerogeni per l’uomo, e studi recenti suggeriscono che potrebbero essere riclassificati come cancerogeni certi.

Lo studio epidemiologico condotto da Lilienfeld et al. nel 1978 non ha riscontrato prove evidenti di un aumento dei tassi di mortalità o di problemi di salute tra il personale dell’ambasciata. Tuttavia, permangono questioni irrisolte sui possibili effetti avversi.

L’articolo riassume le prove disponibili e offre nuove analisi per comprendere meglio il caso.

Link alla pubblicazione: Visualizza qui.

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